Il progetto di recupero conservativo del palazzo ha avuto come priorità l’esaltazione di quegli elementi che rappresentano testimonianze storico artistiche, quali decori e particolari architettonici presenti sia sulle superfici esterne, sia all’interno, dove la suddivisione degli spazi ha garantito il recupero volumetrico degli antichi saloni impreziositi da decorazioni di origine settecentesca, realizzate a fresco. Nell’ambito del progetto di recupero e riutilizzo del complesso monumentale denominato Palazzo Cristina Trivulzio Belgiojoso, è stato possibile recuperare e restaurare parte degli apparati decorativi che impreziosivano le superfici esterne del palazzo, in corrispondenza di elementi architettonici e campiture originali.
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La restituzione delle superfici decorate a permesso la lettura e l’identificazione dei vari stili, adottati nelle epoche che si sono succedute dal XV secolo al XIX secolo, caratterizzati da soggetti decorativi architettonici: inquadrature, cornici e figure votive. L’intervento ha seguito criteri d’indagine, controllo e conservazione dettati dalle raccomandazioni NORMAL, in particolare la fase di indagine stratigrafica preintervento ha permesso la ricostruzione e la mappatura di tutte le zone decorate celate da interventi posticci o di origine meno nobile, consentendo il recupero degli strati di intonaco originale e delle superfici pittoriche.
Le operazioni di consolidamento della pellicola pittorica, la riadesione dell’intonaco e la successiva integrazione a neutro delle lacune ha permesso la rilettura corretta delle campiture ritrovate, celate dalle storiche sovrapposizioni succedutesi nel corso del tempo. Gli interventi di recupero, hanno seguito i principi di conservazione e rivalutazione dell’originale. Il restauro di materiali e manufatti il cui degrado ha reso impraticabile la conservazione ha seguito la linea delle ricostruzioni formali attraverso le quali è stato possibile recuperare una lettura critica degli apparati decorativi di particolare pregio, intervenendo solo laddove era necessaria una miglioria di carattere strutturale che ha risolto particolari e pericolosi dissesti statici e materici di alcune zone e superfici pittoriche.
Testo e video a cura di Eros Zanotti e Maurizio Bonizzoni