'400 - '500

In questo sito il “restauro”, senza rinunciare alle sue prerogative scientifiche e culturali, si propone anche come occasione per la valutazione pratica sulla ricaduta nel mondo occupazionale legato ad un indotto ampiamente articolato.
Aspetto fondamentale, seppur collaterale a quello principalmente trattato del restauro, è quello di evidenziare le qualità/potenzialità di Milano città d’arte attraverso importanti opere di restauro, per lo più di notevoli architetture storiche (e spesso in presenza di apparati decorativi unici) eseguite nell’arco degli ultimi dieci anni.
Di fatto le potenzialità, del tutto disconosciute, di Milano come città d’arte riemergono dalle correlazioni che si impongono ogni volta che si esegue un restauro architettonico. Che cosa dire quando vengono eseguiti più restauri contemporaneamente sull’architettura del ‘400 e ‘500? Appare quindi evidente che l’opera di restauro assolve quell’azione conoscitiva, o riconoscitiva, di tutto l’ indotto imprenditoriale.
Questa è ora l’occasione di parlare di restauro, proprio a Milano, dove da tempo è assente il dibattito su questo tema, attraverso significativi interventi che ne esplicitino le evidenti valenze del restauro come “riscoperta”, ma anche con tutti i suoi articolati aspetti di ricaduta sul mondo del lavoro e quindi come un'' attività non esclusivamente accademica. Il “restauro” come elemento traghettatore dal valore culturale al mondo del lavoro evitando aspetti di esclusivo carattere intellettuale.
Alcuni cantieri di restauro di architetture tra il XV ed il XVI secolo offrono uno spunto prezioso per riflettere sia sulla conservazione e tutela del patrimonio monumentale della città, sia sotto il profilo del degrado in cui giacciono i monumenti, sia sotto l’aspetto delle metodologie di intervento e, infine, anche sotto l’aspetto della valorizzazione sul territorio.
Se ricollegate tra loro le informazioni derivate dal cantiere di restauro, nel suo più ampio indotto (dal rilievo alla ricerca storica, dalle indagini chimico-materiche a quelle di carattere statico, alle inevitabili scoperte in fase realizzativa), diventano documenti di una storia materiale e ci stimolano a fornire importanti ipotesi di ricostruzione di uno spaccato storico esaminato attraverso un cannocchiale inconsueto.
Nel contempo “Milano nei Cantieri dell’Arte” può offrire anche importanti riflessioni sull’organizzazione del mondo del lavoro contemporaneo.

Arch. Libero Corrieri
Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano

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